la penisola che non c'è
La penisola che non c’è è un’istallazione a terra, la sagoma della carta geografica dell’Italia è realizzata con sale grosso marino, preparata al momento per mezzo di una maschera che viene poi tolta, il sale non è fissato in alcun modo ma semplicemente appoggiato e aggiustato a mano.
La penisola è in parte circondata da un esercito di barchette, che scende dal nord al sud dell’Italia, costruite tutte con lo stesso tipo di gratta e vinci, ovvero “Turista per sempre”, ovviamente grattato, tranne uno lasciato volutamente integro.
Turista per sempre è uno grattino, dal costo di € 5,00 cad, tra quelli maggiormente consumati dagli italiani nell’ultimo periodo storico.
Quando usci sul mercato questo gratta e vinci, il Quotidiano.Net del 19 gennaio 2010, recitava così: “Turista per Sempre” il gratta e vinci che ti regala 6 mila euro al mese, il nuovo gioco della Lottomatica , in vendita al costo di 5 euro, in palio un premio “a vita”: si potrà vincere un premio 1.450.000 euro, dei quali 200.000 verranno pagati subito, 6.000 euro al mese per 20 anni e almeno 100.000 euro di bonus finale.
Roma, 19 gennaio 2010 - Un vitalizio da seimila euro al mese, per una durata di venti anni. E’ “Turista per Sempre” , l’ultima grande novità nel mondo delle lotterie istantanee. Il nuovo gratta e vinci della Lottomatica è in vendita da ieri, costo 5 euro, si tratta della prima volta che in Italia è in palio un premio a “vita”.
i passi fermi del tempo
Il “tempo” è uno dei concetti da me maggiormente sentiti e affrontati nella mia ricerca, in questo caso volge ad assumere il significato di uno dei beni che è e sarà sempre più prezioso nel prossimo futuro.
Il titolo dell’opera in se può evocare una contraddizione in termini, poiché i passi non possono essere fermi e il tempo è in continuo movimento, tuttavia, poiché il lavoro nasce originariamente da questa frase: “Vorrei avere il tempo di accorgermi che il tempo passa”, è un invito a riconoscere, sentire e vivere il tempo, il proprio tempo.
Il simbolo della spirale nella sua rigida ma continua evoluzione si contrappone alla mollezza della fune e ai suoi sensuali nodi, i passi fermi del tempo appunto, quei passi che dovrebbero portarci a riflettere, come degli step, su quanto normalmente viviamo il tempo con una sorta di disprezzo, lasciandolo scivolare via via in un “non vissuto” per poi trovarci puntualmente a rimpiangerlo.
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